God, Sex, Law, Sin
"La chiave … sta nella giusta comprensione della Legge di Attrazione. Questa è la legge che governa quella forza magnetica, quel principio di coesione che costruisce le forme tramite cui Dio, o l’anima, si manifesta. Essa produce la stabilità, che si dimostra nella persistenza della forma durante il suo ciclo d’esistenza e concerne il rapporto fra ciò che costruisce la forma e la forma stessa, tra i due poli positivo e negativo, tra spirito e materia, tra il Sé ed il non-sé, tra maschio e femmina e dunque, tra tutti gli opposti.
Quattro parole simboliche
Vediamo che questa prova riguarda principalmente il problema del sesso. Esistono, nella lingua inglese, quattro parole composte da tre lettere che sono ideografiche e simboliche. Esse sono: Dio, Sesso, Legge e Peccato (God, Sex, Law, Sin). In queste quattro parole troviamo espressa la totalità di tutto ciò che esiste.
Dio, la somma di tutte le forme, di tutti gli stati di coscienza e della Vita energizzante.
Sesso, quella Vita all’opera, che attrae lo spirito e la materia ed istituisce uno scambio continuo fra l’oggettivo ed il soggettivo e fra l’exoterico e l’esoterico. Sesso, desiderio, attrazione, spinta istintiva a creare, la forza di attrazione dell’anima, l’anelito al divino, il desiderio del maschio per la femmina, il richiamo della materia per lo spirito: tutte queste frasi possono essere elencate per esprimere alcune delle attività del Sesso nelle sue varie espressioni.
Legge, la risposta di Dio mossa dal pensiero verso la forma, le abitudini istituite dall’infinita interazione fra le opposte polarità riconosciute dall’umanità come le inevitabili leggi di natura, l’imposizione del volere di Dio e lo stampo di quel volere sulla forma ed il suo riconoscimento da parte dell’uomo.
Peccato, secondo la sua etimologia, significa: “l’uno che è”, l’insorgere del singolo contro il tutto, dell’individualità contro il gruppo, l’egoismo invece dell’interesse universale. Questa è la storia dell’universo scritta per noi in queste quattro parole. Dio, il Tutto; Sesso, l’attrazione fra le parti entro quel Tutto; Legge, le consuetudini del Tutto; e Peccato, la rivolta dell’unità nel Tutto".
(Le Fatiche di Ercole, Scuola Arcana)
"Poi Gesù mi prese dolcemente per la mano e mi portò in un'ANACOREIA, un luogo appartato. Era un'altana. Il Sole al tramonto colpiva la figura del mio Maestro che appariva grandiosa e luminosa. Sentii da quella polvere d'oro di luce vivente, giungere a me le sue parole:
“TAUMÃ!” ...
“Dimmi, mio dolce Maestro”...
“E' giunto il momento. Ora io ti dico le Tre Parole, infinitamente sacre, infinitamente buone, infinitamente vere.”
Mi guardò negli occhi. Si avvicinò al mio orecchio. Era la grandiosa Luce che parlava.
Udii e rimasi sconvolto! Mi aveva detto le tre parole che l'umanità giudica più sconvenienti di tutte le altre. Il mio pensiero si fermò. Fui preso in un vortice. Avevo abbassato gli occhi e temevo che, quando li avessi sollevati di nuovo mi sarebbe apparso un diavolo sghignazzante al posto di Gesù.
Accadde invece un fatto straordinario. Vidi, dolce e rilassante, il sorriso del mio Maestro. E allora le tre parole presero corpo nella mia mente. Le vidi luminose e bellissime. Un'ansa, misteriosa ed ovale, sovrastava una torre terminante con una cuspide conica. I due segni viventi, quello della femminilità e quello della maschilità, si attiravano e palpitavano con estrema forza. Tra loro, il terzo segno era come il battito altalenante del cuore e mi appariva con due ali: una fatta di ombra e una di luce. Non saprei descrivere meglio quel segno sconosciuto.
Nella sua totalità io vidi dunque la CROCE ANSATA degli egizi, il simbolo della vita.
Il mio volto si trasformò. Ero pieno di gioia. Ciò che, nella visione divina appare grandiosamente buono e saggio, nella distorta e diabolica visione umana sembra volgare e meschino. L'uomo si è posto agli antipodi di Dio.
Allora udii le parole di Gesù, che mi scossero fino nelle fibre più nascoste:
“Le vedi, ora, le due croci, TAUMÃ, la croce vera, della MADRE, del PADRE e del FIGLIO e la croce falsa degli uomini?”
“Le vedo tutte e due, Maestro mio, e purtroppo vedo Te,il Figlio, inchiodato su quella falsa!”
Quando tornai tra gli amici, ognuno mi interrogava: “Cosa ti ha detto? Quali segreti ti ha rivelato? Ti ha parlato del Padre?”
Risposi loro: “Mi ha detto soltanto tre parole, non una di più'.”
“Possibile? Tre parole? Vuoi dire una frase formata da tre parole?”
“No, tre parole staccate.”
“Diccele, che cosa aspetti?”
“Fossi matto. Se io vi rivelassi anche una soltanto, di quelle tre parole, afferrereste le prime pietre a portata di mano e mi lapidereste. Ma allora un fuoco eterno uscirebbe da quei sassi evi trovereste tra le fiamme per sempre. Amici miei, le tre parole ognuno le deve scoprire da solo.”
“Ma tu le hai sentite da Gesù!”
“E non è la stessa cosa?"
(IL QUINTO VANGELO DI TOMMASO)
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